giovedì 13 aprile 2017

Usa: la bomba MOAB contro l'ISIS



Gli Stati Uniti di Donald Trump hanno sganciato una bomba sull'Afghanistan orientale, nella zona di Nangarhar, con l'obiettivo di colpire l'Isis. Si tratterebbe di una cosiddetta bomba MOAB (la sigla significa 'Massive ordnance air blast', ma è stata ribattezzata mother of all bombs -madre di tutte le bombe), che pesa quasi 10 tonnellate e ha la forza di distruggere tutto nel raggio di centinaia di metri, un ordigno GBU-43, la bomba non nucleare più potente del suo arsenale. L’ha confermato il Pentagono. L’obiettivo del bombardamento era un sistema di tunnel usati dal gruppo Stato islamico. La GBU-43, conosciuta anche come “madre di tutte le bombe”, era stata testata nel 2003 ma finora non era mai stata usata in combattimento dagli Stati Uniti. . Sarebbe la prima volta che viene utilizzata in combattimento.

L'ordigno, sviluppato per la guerra in Iraq del 2003, mai utilizzato prima. Sean Spicer: "Gli Usa lottano contro i terroristi dell'Isis e per sconfiggerli occorre negare loro spazi operativi, cosa che abbiamo fatto".

Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha confermato in apertura del briefing quotidiano che gli Stati Uniti hanno colpito l'Afghanistan sganciando una bomba mirata a colpire "tunnel e grotte usate dai miliziani dell'Isis". Spicer ha quindi sottolineato che nell'azione "sono state prese tutte le precauzioni per evitare vittime civili e danni collaterali", rimandando poi al Pentagono per ulteriori dettagli.

"Un'altra missione di successo, sono molto orgoglioso dei nostri militari". Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha risposto a domande dei giornalisti sulla 'superbomb' sganciata dagli Usa in Afghanistan, sottolineando che i militari hanno la sua "totale autorizzazione", cioè carta bianca.

Il Comando centrale americano ha fatto sapere in una nota che l'azione rientra nelle ''misure in corso per sconfiggere l'Is in Afghanistan nel 2017'', sedicesimo anno della guerra condotta da Washington nel Paese. ''Il raid è stato organizzato in modo da ridurre al minimo il rischio per le forze afghane e americane e per massimizzare l'eliminazione dei combattenti dell'Is e le loro strutture'', prosegue il testo, sottolineando che ''sono state prese precauzioni per evitare vittime civili''.  

 La Moab, sviluppata nella Guerra in Iraq del 2003 ma mai utilizzata, è lunga 9,17 metri ed ha un diametro di 1,02 metri. Guidata da un sistema Gps sull'obiettivo, pesa 8,5 tonnellate di esplosivo H-6 ad altissimo potenziale la sua deflagrazione equivale all'esplosione di 11 tonnellate di tritolo. La detonazione avviane poco prima che tocchi il suolo (non è un ordigno penetratore, usato per distruggere bunker in profondità) ed ha un effetto distruttivo totale per qualsiasi cosa si trovi sulla superficie per diverse centinaia di metri di diametro dal punto di impatto. Essendo l'ordigno non nucleare più potente ha prevalentemente un effetto psicologico, teso ad intimorire il nemico. Il suo peso è tale che non può essere sganciato da un normale bombardiere ma sono stati adattati dei C-130 Hercules, ribattezzati MC 130 Combat Talon.

Dal peso di quasi dieci tonnellate, la bomba ha la potenza di distruggere qualunque cosa nel raggio di centinaia di metri. L'esercito americano sta valutando i danni nella provincia afghana di Nangarhar, che confina con il Pakistan.

Il Comando centrale americano ha fatto sapere in una nota che l'azione rientra nelle ''misure in corso per sconfiggere l'Is in Afghanistan nel 2017'', sedicesimo anno della guerra condotta da Washington nel Paese.

''Il raid è stato organizzato in modo da ridurre al minimo il rischio per le forze afghane e americane e per massimizzare l'eliminazione dei combattenti dell'Is e le loro strutture'', prosegue il testo, sottolineando che ''sono state prese precauzioni per evitare vittime civili''.

Il presidente americano Donald Trump ha rivendicato come un "successo" il lancio di una bomba Moab contro tunnel dello Stato Islamico in Afghanistan e ha criticato il suo predecessore Barack Obama. "Sono molto, molto orgoglioso. Veramente un altro lavoro di successo. Siamo molto orgogliosi dei nostri militari. E' stato un altro evento di successo", ha detto Trump rispondendo alle domande sulla super bomba, secondo quanto riferisce il sito The Hill. "Se guardate a quanto è successo nelle ultime otto settimane e lo paragonate con quanto successo negli ultimi otto anni, vedrete che c'è una tremenda differenza", ha aggiunto, con un evidente riferimento ai due mandati di Obama. Interrogato in proposito, il presidente americano ha detto di aver autorizzato l'uso della bomba.

"Abbiamo preso di mira un sistema di tunnel e grotte che i combattenti dell'Isis utilizzano per muoversi liberamente, in modo da poter colpire più facilmente i militari e i consiglieri americani e le forze afghane nell'area". E' quanto ha detto il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer in merito all'uso di una bomba Moab contro tunnel dello Stato Islamico in Afghanistan. Spicer, citato dai media americani, ha sottolineato che sono state prese le precauzioni necessarie per evitare vittime civili e "danni collaterali".

Le testimonianze - Il raid aereo americano in Afghanistan con una bomba Moab avrebbe provocato la morte di molti militanti dello Stato Islamico, fra cui il fratello di un importante leader del gruppo terrorista. Lo riferisce un funzionario locale citato dalla Bbc. Fonti locali aggiungono che l'esplosione è stata così potente da essere stata udita anche in due distretti vicini al luogo del raid. L'obiettivo si trovava nel distretto di Achin della provincia di Nangarhar, in un'area montagnosa e scarsamente popolata. "L'esplosione è stata come un forte terremoto", ha raccontato un soldato afghano al quotidiano britannico Guardian. Secondo un altro testimone locale, l'area colpita era stata completamente occupata dai militanti dello Stato Islamico e non vi erano più civili. Esmatullah Shinwari, deputato afghano della provincia di Nangarhar, ha però detto al Guardian di aver saputo da fonti locali che sarebbe stati uccisi un insegnante e suo figlio.


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