sabato 20 giugno 2015

Checkpoint Charlie: simbolo della Guerra Fredda



Checkpoint Charlie era il nome del punto di frontiera tra le zone USA e URSS di Berlino, unico passaggio tra l’Est e l’Ovest per stranieri, diplomatici e membri delle forze alleate, e simbolo della Guerra Fredda. 25 anni fa chiuse passaggio più noto fra Berlino ovest e est.

Dal 27 al 28 ottobre del 1961 i carri armati statunitensi e quelli sovietici si affrontarono – per la prima e unica volta durante il conflitto – da una parte e dall’altra di Berlino, da poco divisa dal muro, rischiando di provocare un nuovo conflitto mondiale. Il Guardian ha raccontato la vicenda, spiegando che in seguito alla costruzione del muro gli abitanti di Berlino ovest potevano andare a Berlino est con un permesso speciale attraverso il checkpoint Charlie. L’accordo di Potsdam del 1945 aveva stabilito che il personale degli Alleati aveva piena libertà di movimento in qualsiasi settore della città e che non poteva venire fermato dalla polizia tedesca. Il 22 ottobre del 1961 E. Allan Lightner, il diplomatico statunitense di più alto grado a Berlino Ovest, si trovava in macchina insieme alla moglie diretto a un teatro di Berlino Est e venne fermato dalle guardie della DDR al checkpoint Charlie. I due si rifiutarono di mostrare i loro passaporti e furono costretti a tornare indietro.

La situazione venne presa in mano dall’ex generale dell’esercito americano Lucius D. Clay. Clay era il consigliere speciale del presidente John F. Kennedy a Berlino Ovest. Tra il 1947 e il 1949 era stato il governatore militare della zona americana di Berlino e nel 1948 aveva avuto l’idea del ponte aereo che aveva inviato rifornimenti a Berlino Ovest durante il blocco. Clay ordinò che i diplomatici americani che volevano entrare a Berlino Est venissero scortati da soldati americani su delle jeep. Quando il giorno dopo le guardie tedesche chiesero i documenti a un diplomatico alleato al checkpoint Charlie videro arrivare una jeep di soldati americani coi fucili imbracciati, che accompagnò il diplomatico oltre il checkpoint e tornò indietro.

Oggi c'è un via vai di turisti a caccia delle tracce della Guerra Fredda, tanta oleografia sulla cortina di ferro e un piccolo museo, di grande valore, che racconta le fughe dei tedeschi orientali. I circa 5 mila che ci riuscirono.

Ma 25 anni fa, il 22 giugno del 1990, veniva chiuso, in uno dei siti attualmente più visitati di Berlino, il noto Checkpoint Charlie: uno dei luoghi di passaggio, blindati da militari armati, fra la Berlino ovest e la Berlino est. Erano gli anni in cui la capitale soggiaceva alla presenza del Muro, che la mantenne divisa fra il 13 agosto 1961 e il 9 novembre 1989. E qui avveniva il passaggio di stranieri e diplomatici della Repubblica federale, che volessero entrare nella DDR.

Il nome viene dall'alfabeto fonetico della Nato, era il 'checkpoint C', e veniva appunto controllato dagli americani: entrò in funzione già nel 1945, ma divenne famoso col Muro. Giunti sul posto ti avvertiva un cartello, in più lingue, le cui parole pure sono divenute emblematiche: "You are leaving the american sector". Quartiere Mitte: per arrivare al Checkpoint Charlie basta percorrere la notissima Friedrichstrasse. Non era il solo passaggio fra le due città "nemiche" (già il 23 agosto del '61 questi erano stati ridotti da ottantuno a sette), ma divenne presto il più noto. Fu qui, ad esempio, che nell'ottobre dell'anno della costruzione del muro, si assistette al "fronteggiamento dei carri armati", delle due grandi potenze mondiali. E nell'agosto del 1962, i berlinesi e il mondo intero presero atto della crudezza di quella divisione in settori: quando Peter Fechter, un muratore di 18 anni, colpito da proiettili alle spalle e al ventre mentre tentava di fuggire con un collega, che invece riuscì nell'impresa, fu lasciato morire dissanguato a terra. Saltato il primo reticolato, il ragazzo rimase gravemente ferito ai piedi della seconda barriera.

Dal 1962, all’interno del museo “Haus am Checkpoint Charlie” c’è una mostra privata che racconta la storia delle due Germanie, la costruzione e la caduta del Muro di Berlino, le fughe riuscite e realizzate con ogni mezzo possibile, come aerei superleggeri, mongolfiere e passaporti inesistenti delle Nazioni Unite. Inoltre, numerosi documenti testimoniano la storia di Berlino e la guerra pacifica, condotta a livello internazionale, per l’affermazione e il rispetto dei diritti umani.
Proiezioni continuate del film Die Mauer e immagini della visita del violinista Rostropovitch, appena 40 ore dopo la caduta del Muro. Checkpoint Charlie è uno dei luoghi più visitati di Berlino e sull’area dell’ex postazione si trovano due grandi ritratti del fotografo berlinese Krank Thiel: un soldato russo voltato verso ovest e un soldato americano voltato verso est. Recentemente, all’incrocio tra Friedrichstrasse e Zimmerstrasse, è stata ricostruita una torre di controllo.



Nessun commento:

Posta un commento