mercoledì 26 dicembre 2018
ONU: 70esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani
Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Veniva quindi riconosciuta la dignità a tutti i membri della famiglia umana e i loro diritti, uguali ed inalienabili. Un fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. Ma la fotografia di tali diritti nel 2018, fatta da Amnesty, non sembra correre in questa direzione.
Amnesty: in Italia "gestione repressiva" migrazioni" - "Gestione repressiva del fenomeno migratorio", "erosione dei diritti umani dei richiedenti asilo", "retorica xenofoba nella politica", "sgomberi forzati senza alternative". Non è un quadro positivo dell'Italia, quello delineato dal rapporto "La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019", pubblicato da Amnesty International in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il governo Conte, scrive la ong, "si è subito distinto per una gestione repressiva del fenomeno migratorio", in cui "le autorità hanno ostacolato e continuano a ostacolare lo sbarco in Italia di centinaia di persone salvate in mare, infliggendo loro ulteriori sofferenze e minando il funzionamento complessivo del sistema di ricerca e salvataggio marittimo". Parlando del Dl sicurezza, Amnesty afferma che contiene misure che "erodono gravemente i diritti umani di richiedenti asilo e migranti e avranno l'effetto di fare aumentare il numero di persone in stato di irregolarità presenti in Italia".
Amnesty: nel 2018 aumentato odio in Europa - Ma la bacchettata coinvolge tutta l'Europa: il 2018 è stato caratterizzato "dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di libertà per la società civile" e in cui "richiedenti asilo, rifugiati e migranti sono stati respinti o abbandonati nello squallore mentre gli atti di solidarietà sono stati criminalizzati". Secondo Amnesty a guidare questa tendenza sono stati "Ungheria, Polonia e Russia mentre nel più ampio contesto regionale in stati come Bielorussia, Azerbaigian e Tagikistan vi sono stati nuovi giri di vite nei confronti della libertà d'espressione e in Turchia ha proseguito a espandersi un clima di paura". Tuttavia, Amnesty sottolinea che in Europa "l'ottimismo è rimasto invariato e sono cresciuti attivismo e proteste: un coro di persone ordinarie dotate di una passione straordinaria chiede giustizia e uguaglianza".
Papa: "Parte dell'umanità vive nella ricchezza, altra senza diritti" - "Mentre una parte dell'umanità vive nell'opulenza, un'altra parte vede la propria dignità disprezzata o calpestata e i suoi diritti fondamentali ignorati o violati". Lo ha affermato Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla conferenza internazionale sui diritti umani. Per Bergoglio esistono "numerose contraddizioni che inducono a chiederci se davvero l'eguale dignità di tutti gli esseri umani sia riconosciuta in ogni circostanza".
Mattarella: "Il rispetto della dignità della persona è un obbligo" - In occasione dei 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Matterella, che ha sottolineato: "Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di inalienabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali. Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno. Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza".
Il 10 dicembre 1948, 70 anni fa, a Parigi, l’Assemblea delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo come "ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e tutte le Nazioni".
Parlando a Marrakech nel corso della conferenza sulla migrazione, il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, l'ha definita un "faro globale per la dignità, l'uguaglianza e il benessere".
António Guterres, Segretario Generale Nazioni Unite:
"Da oltre sette decenni, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha ispirato milioni di donne e uomini a rivendicare i loro diritti e contestare le forze di oppressione, sfruttamento, discriminazione e ingiustizia".
L'anniversario è stato commemorato nelle città di tutto il mondo: a Roma, centinaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata.
Amnesty International, in un rapporto diffuso in coincidenza dell'anniversario, critica l'Italia per il trattamento riservato ai richiedenti asilo.
"Questa politica di porti chiusi e criminalizzazione delle ONG che aiutano migranti e richiedenti asilo - dice un affiliato - non applica l'articolo 14 della Dichiarazione Universale, per il quale tutti hanno il diritto di chiedere asilo per persecuzione".
Il rapporto lamenta "l'erosione dei diritti umani dei richiedenti asilo", in seguito all'approvazione del Decreto sicurezza e immigrazione da parte del Governo.
Il metodo di risoluzione dei conflitti della Rondine Cittadella della Pace si presenta alle Nazioni Unite nel giorno del 70° anniversario della Dichiarazione dei diritti umani. “Mentre assistiamo al crescere di estremismi e di violazione dei diritti di protezione dei minori e delle minoranze, l’esperienza di Rondine si presenta come un modello e la Missione italiana supporta e promuove questa metodologia di pace e la volontà di investire nei giovani leaders di pace”, ha dichiarato Mariangela Zappia, ambasciatrice italiana all’Onu. “Non avremmo potuto immaginare miglior modo per celebrare l’anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e proprio nella sala dove si discute di sviluppo per l’Onu – ha continuato l’ambasciatrice Zappia -. Rondine è un esempio di come, mettendo insieme giovani di culture diverse e provenienti da situazioni di conflitto, si possa imparare attraverso il dialogo a superare quelle situazioni di inimicizia che sono poi il fondamento di incomprensioni e guerre. L’Italia sostiene i progetti portati avanti dalla società civile e questo è un modo per tenere alta la bandiera dei diritti umani e per superare discriminazioni e indifferenze”. Mariangela Zappia ha concluso il suo intervento incoraggiando i giovani presenti ad “essere custodi della Dichiarazione dei diritti. Sta a voi tenerla viva e incoraggiare ogni occasione di comprensione e accoglienza verso tutti. Sono i giovani ad avere iniziato e continuato i reali cambiamenti del mondo”.
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