domenica 11 novembre 2018

100 anni fa l'armistizio, cerimonia a Parigi



"Il patriottismo è l'esatto contrario del nazionalismo e dell'egoismo".Mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, pronunciava queste parole in occasione del centenario dell'Armistizio, Donald Trump non riusciva a trattenere le smorfie.

"L'11 novembre, esattamente 100 anni fa a Parigi, come ovunque in Francia, fu armistizio. Era la fine di quattro lunghi e terribili anni. Per quattro anni, l'Europa rischiò di suicidarsi. La lezione della Grande Guerra non può essere quella del rancore di un popolo contro gli altri", ha detto Macron nel suo discorso. Intanto Trump se la rideva.

Leader del mondo a Parigi per commemorare la fine della prima guerra mondiale. All'Arco di Trionfo 72 capi di Stato e di governo hanno ascoltato il discorso del presidente francese Macron. Poco prima un blitz delle Femen aveva bloccato il convoglio del presidente Trump.     "Tutti noi, leader politici, dobbiamo, in questo 11 novembre 2018, riaffermare davanti ai nostri popoli la nostra reale e immensa responsabilità: quella di trasmettere ai nostri figli il mondo che le generazioni precedenti hanno sognato", ha affermato dal presidente francese, Emmanuel Macron, durante il discorso tenuto sotto l'arco di Trionfo a Parigi. Rivolto ai 72 capi di Stato e di governo presenti, il leader dell'Eliseo, ha chiesto di "porre la pace al posto più alto di tutti". "Insieme - ha aggiunto Macron - scongiuriamo le minacce che sono il riscaldamento climatico, la povertà, la fame, le malattie, tutte le disuguaglianze e l'ignoranza". "La Francia saluta con rispetto e gravità i morti delle altre nazione che un tempo ha combattuto", ha dichiarato in conclusione, il capo dello Stato francese.

Donald Trump, è arrivato con la moglie Melania, e ha camminato lentamente passando a stringere le mani di Macron e degli altri in prima fila. Poi ha parlato affabilmente con Angela Merkel, accanto alla quale segue la cerimonia.  Per ultimo Vladimir Putin, a passo veloce, che ha stretto la mano a Trump facendogli il segno di "ok" con il pollice alzato. In prima fila fra i leader, Sergio Mattarella. Continua il botta e risposta fra Macron e Trump, dopo il tweet della discordia di venerdì sera, lanciato dal presidente americano all'arrivo a Parigi. In un'intervista alla CNN, che sarà diffusa nel pomeriggio, Macron critica Trump per l'uso dei social network: "Preferisco avere una discussione diretta piuttosto che fare diplomazia con i tweet", ha detto Macron.    Nonostante questa critica, il capo dell'Eliseo ha ribadito la volontà di lavorare insieme a Trump per creare un esercito europeo: "Abbiamo parlato molto - ha detto - lui è favorevole a una miglior condivisione dei costi in seno alla Nato. Sono d'accordo con lui su questo, abbiamo tutti bisogno di più Europa".  Il presidente americano, Donald Trump, ha anche ringraziato in un tweet il collega francese, Emmanuel Macron. "Bella cerimonia oggi a Parigi per commemorare la fine della Prima Guerra Mondiale. Il presidente russo Vladimir Putin ha auspicato che Mosca e Washington ripristinino il dialogo su vasta scala a tutti livelli. "Sia loro che noi siamo determinati a ripristinare il dialogo, ma ancora più importate è condurlo non solo ad alto livello ma a livello di esperti - ha detto Putin in un'intervista a Russia Today da Parigi -  spero che questo processo di colloqui su vasta scala venga ripristinato". "Siamo in ogni caso pronti al dialogo - ha aggiunto - non siamo noi a ritirarci dal trattato sulla riduzione dei missili nucleari a medio e corto raggio, sono gli americani ad avere in programma di farlo".  E di "buon colloquio" con il presidente Usa ha parlato Putin rispondendo alla domanda se avesse avuto modo di parlare con Trump in occasione del pranzo organizzato all'Eliseo in onore dei capi di Stato e di governo. E' sulla minaccia del nazionalismo che si è concentrata la cancelliera Angela Merkel in apertura del Forum della Pace: il "progetto europeo di pace" nato dopo il 1945 è minacciato dall'ascesa del nazionalismo e del populismo. "Vediamo chiaramente che la cooperazione internazionale, un equilibrio pacifico fra gli interessi degli uni e degli altri e anche il progetto europeo di pace - ha detto la cancelliera -sono di nuovo rimessi in discussione". "La pace che abbiamo oggi - ha continuato la Merkel - che a volte ci sembra troppo facile,questa pace è lungi dall'essere scontata e dobbiamo batterci per essa". La cancelliera se l'è presa con "un nazionalismo con i paraocchi" e si dice preoccupata "che si ricominci ad agire come se si potesse puramente e semplicemente ignorare le nostre relazioni e i nostri impegni reciproci". 

Lo stesso Macron, aprendo il Forum sulla pace, ha detto che "nazionalismo, razzismo, antisemitismo ed estremismo rimettono in causa l'orizzonte che il nostro popolo attende", quello della pace. Prima di passare la parola alla Merkel, e poi al segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, l'inquilino dell'Eliseo ha detto che "dipende da noi" che il mondo conservi una pace durevole oppure "il mondo cadrà in un nuovo disordine". Macron ha sottolineato che il forum ha "vocazione annuale di riunire tutte e tutti per promuovere azioni concrete, per far avanzare ogni anno di più il lavoro della pace". Il mondo, per il presidente francese, è "indebolito da crisi destabilizzanti per la società", legate anche a migrazioni, ambiente, terrorismo, proliferazione nucleare, cybercriminalità. Assente Donald Trump: mentre il Forum si apriva, lui saliva sul podio al cimitero militare americano di Suresnes. Anche il Presidente Sergio Mattarella è a Parigi per le celebrazioni del centenario dell'armistizio del 1918 e l'apertura del Forum sulla Pace. Il capo dello Stato italiano è andato all'Eliseo da dove, si è poi recato all'Arco di Trionfo per la commemorazione ufficiale, insieme agli altri capi di Stato e di governo di tutto il mondo. Tutte le campane di Parigi e dei luoghi simbolo della prima guerra mondiale in Francia hanno suonato alle 11, la stessa ora in cui - 100 anni fa - c'è stata la fine delle ostilità a conclusione della guerra 15-18.  Piccolo incidente al passaggio dell'auto di Donald Trump sugli Champs-Elysees, diretta all'Arco di Trionfo: una dimostrante del gruppo Femen ha scavalcatole barriere con un cartello sul quale era scritto "falsi pacificatori" ed è stata subito bloccata dai gendarmi. Contemporaneamente, si sono uditi alcuni fischi dal pubblico dietro le transenne in direzione della Cadillac One del presidente americano.

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