“Quando il nemico attacca, i governi devono essere pronti a difendere i soldati, i cittadini e le infrastrutture. Ecco dove entra in gioco il THAAD, uno dei più avanzati sistemi missilistici al mondo”: così il suo produttore, la Lockheed, cosi ha presentato il nuovo gioiello militare made in USA. THAAD è una sigla: sta per Terminal High Altitude Area Defense e si tratta, innanzitutto, di un sistema di difesa antimissile.
THAAD è di fatto dispiegato in Corea del Sud, i lanciatori, il posto di comando e il radar in banda X hanno raggiunto il sito designato per ospitare il sistema la batteria è composta da sei lanciatori montati su camion per 48 intercettori, una unità di controllo del tiro e della comunicazione ed il radar AN / TPY-2.
Quando il radar AN-TPY-2 della Raytheon rileva un missile, acquisisce, traccia e discrimina il grado della minaccia. In modalità avanzata, il radar è posizionato a ridosso di un territorio ostile per acquisire i missili balistici nella fase di salita, subito dopo il lancio. Quando l’AN / TPY-2 viene impiegato in modalità terminale (nel caso della Corea del Sud), il radar rileva, acquisisce, traccia e discrimina i missili balistici nella fase di discesa. Mentre nella modalità avanzata, il radar passa le informazioni critiche al Command and Control Battle Management, in quella terminale si attivano direttamente gli intercettori.
Per capire però il suo funzionamento immaginate di dover centrare con una freccetta, in un certo momento, qualcosa che viaggia a circa 6000 metri al secondo ed a chilometri da voi. Bene, farlo ad occhio e da soli non è molto semplice. Immaginate allora di farlo in squadra: uno con una vista formidabile e sempre sveglio, il quale individua il bersaglio; poi un cervellone della fisica che capisce prima di che oggetto si tratta, poi vi dice velocità, posizione ecc. Il cervellone in questione dice quindi al terzo, il più veloce e preciso lanciatore, quando e come lanciare la freccetta.
Il THAAD funziona proprio così, in tre parti: un radar che individua il missile, un sistema di puntamento e di fuoco denominato TFCC (THAAd Fire Control and Communication support equipment) ed un lanciatore – il lanciamissili vero e proprio. Il paragone con una freccetta non è a caso: solitamente i missili antimissili arrivano in prossimità del bersaglio ed esplodono. Il missile del THAAD no: questo lo buca letteralmente, lo centra in pieno a duemila chilometri al secondo e solo grazie alla sua energia cinetica è in grado di distruggere un missile balistico sia dentro che fuori l’atmosfera.
Altra cosa che rende il THAAD meraviglioso agli occhi degli addetti è la sua mobilità. Solitamente i sistemi antimissili balistici consistevano in veri e propri centri al suolo (“ground sites” in inglese) con tanto di silo di lancio. Il sistema può essere spostato e schierato ovunque nel mondo e senza molto sforzo, difendendo le aree più a rischio in un dato momento, donando quindi un vantaggio strategico elevatissimo. Ecco perché il THAAD è fatto su misura per l’attuale crisi fra USA e Corea del Nord, donando una risposta ai militari ed ai politici alleati che cercano di imporsi proprio su quel tipo di armamenti di Pyongyang.
Ricordiamo che la Cina vede il dispiegamento di THAAD come una minaccia concreta alla sua libertà di azione nella aree del Mar Cinese Orientale che Pechino reclama. Il radar di THAAD è infatti uno dei più potenti e precisi al mondo, ed è in grado di osservare ogni movimento aereo cinese nel Mar Cinese Orientale e in parte della madrepatria cinese stessa. Il THAAD è concepito per intercettare una manciata di missili in arrivo, non per contrastarne centinaia in fase terminale.
La Corea del Sud è vista come un nuovo attore regionale che non riconosce l’armoniosa espansione della Cina. La prima vittima del THAAD potrebbe essere quell'interdipendenza economica che lega proprio la Corea del Sud alla Cina. Pechino, teme la nuova unità d’intenti regionale culminata nel sistema antimissile condiviso e quel sistema virtuale di sicurezza collettiva.
Nessuno sistema missilistico di difesa assicura una schermatura completa. Sono asset concepiti per ridurre la percentuale dei missili in entrata e per garantire la rappresaglia. Il Kinetic Kill del Terminal High Altitude Area Defense o THAAD, è ritenuto in grado di distruggere un missile balistico a medio e corto raggio grazie all’energia cinetica da impatto. Non è mai stato utilizzato in combattimento: è un sistema semplicemente simbolico dato che Pyongyang potrebbe utilizzare altri asset per colpire la Corea del Sud. Il raggio di intercettazione è di 200 km ad un'altitudine operativa di 150 km ed una velocità massima di Mach 8.24. I sistemi THAAD chiudono il cerchio difensivo a protezione dello strato esterno della Corea del Sud, integrandosi ai sistemi Aegis e Patriot già attivi. Il suo raggio di intercettazione è di 120°: un sottomarino, concettualmente, potrebbe lanciare il suo carico da qualsiasi direzione. Per farla breve: radar e lanciatori non possono intercettare una minaccia proveniente da una raggio diverso da quello preimpostato. Dovranno essere nuovamente riposizionati. Se la Corea del Nord lanciasse una manciata di missili convenzionali (sempre dalla direzione sperata), i danni provocati sarebbero accettabili diversamente dalle testate nucleari contro cui il margine di intercettazione, pena conseguenze inaccettabili, dovrebbe raggiungere il 100%.
Nessun commento:
Posta un commento