domenica 24 marzo 2019

Via della Seta il Memorandum d'intesa tra Italia e Cina



L'Italia è il primo Paese del G7 a sottoscrivere un accordo sul discusso maxi piano infrastrutturale della Repubblica popolare. Ue e Usa contrari. Il premier Conte: "Impostare relazioni più efficaci".

Firmato a Villa Madama il memorandum d'intesa, da parte italiana il testo è stato firmato dal vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Il presidente cinese Xi Jinping è giunto a Villa Madama.

Italia e Cina "devono impostare una più efficace relazione", l'auspicio espresso dal premier Giuseppe Conte, che ha sottolineato come i rapporti tra Roma e Pechino siano già "tradizionalmente molto buoni". "L'incontro sia proficuo - ha aggiunto il premier - e ci permetta di guardare con rinnovato interesse" ai rapporti tra i due Paesi. Di Maio dal canto suo ha rimarcato che "per noi oggi è un giorno importantissimo, un giorno in cui vince il Made in Italy, vince l'Italia, vincono le imprese italiane. Abbiamo fatto un passo per aiutare la nostra economia a crescere". "Solo gli accordi firmati qui oggi in sostanza valgono 2,5 miliardi di euro - ha aggiunto - Accordi che hanno un potenziale di 20 miliardi di euro". In occasione della visita di Stato di Xi Jinping, Di Maio ha firmato tre Memorandum d’Intesa sulla Belt and Road Initiative, sul Commercio elettronico e sulle Startup.

Gli accordi commerciali: in campo Eni, Ansaldo, Snam, Intesa, Danieli e i porti di Trieste e Genova – Il valore degli accordi siglati, ammonta a circa 2,5 miliardi, con un potenziale di 20 miliardi considerando l’effetto ‘volano’ delle intese raggiunte. Tra il resto, la Cina autorizzerà Cassa depositi e prestiti ad emettere ‘Panda bond‘, consentendo all’Italia di essere il primo tra i principali Paesi europei a vendere debito agli investitori nella Cina continentale.

Le altre nove intese sono un memorandum sul partenariato strategico tra Eni e Bank of China, un’intesa di collaborazione tecnologica sul programma di turbine a gas tra Ansaldo Energia e China United Gas Turbine Technology, un contratto per la fornitura di una turbina a gas AE94.2K per il progetto Bengangtra Ansaldo Energia, Benxi Steel Group e Shanghai Electric Gas Turbine, un memorandum tra Cdp, Snam e Silk Road Fund, una intesa di cooperazione strategica tra Agenzia Ice e Suning per la realizzazione di una piattaforma integrata di promozione dello stile di vita italiano in Cina, due accordi di cooperazione tra i Porti di Trieste e Monfalcone e quello di Genova e China Communications Construction Company, un memorandum of understanding tra Intesa Sanpaolo e il governo popolare della città di Qingdao, un contratto tra Danieli e China CAMC Engineering Co per l’installazione di un complesso siderurgico integrato in Azerbaijan.

Le intese istituzionali: dallo stop a doppia imposizione a export di agrumi – Le diciannove intese istituzionali, oltre alla collaborazione nell’ambito della ‘Via della Seta Economica’ e dell’Iniziativa per una Via della Seta marittima del 21° secolo, vanno dalla promozione della collaborazione tra startup innovative all’accordo tra governi per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali passando per un protocollo sui requisiti fitosanitari per l’esportazione di agrumi freschi dall’Italia alla Cina e un memorandum sulla prevenzione dei furti, degli scavi clandestini, importazione, esportazione, traffico e transito illecito di beni culturali e sulla promozione della loro restituzione. C’è poi anche la restituzione di 796 reperti archeologiciappartenenti al patrimonio culturale cinese. Due i gemellaggi: tra Verona e Hangzhou e tra l’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e il comitato di gestione per il patrimonio dei “Terrazzamenti del Riso di Honghe Hani” dello Yunnan

''Questa mia visita a Palermo è stato un grande spot per la città e la Sicilia. Sono sicuro che in futuro verranno milioni di turisti cinesi'', ha detto Xi Jinping durante la sua visita a Palazzo reale. "Benché la Cina sia molto ricca di opere d'arte, Xi e la moglie non hanno nascosto lo stupore per la bellezza del Palazzo Reale e della Cappella Palatina, dove hanno concentrato la loro attenzione sui serpenti-draghi, mirabilmente illustrati da Giovanni Scaduto, storico dell'arte della Fondazione 'Federico II'. Decorazioni che hanno molte somiglianze con quelle cinesi - si legge in una nota -Xi Jinping ha attraversato la Sala dei Viceré, ha visitato la Sala Pompeiana e la Sala cinese, dove ha subito notato che alcune scritte in cinese ''non hanno alcun significato'', ha detto.

Critici anche gli Usa, preoccupati che l’apertura da parte di un membro della Ue possa minare gli sforzi di Washington per chiudere la guerra commerciale con la Cina. Oggi il Washington Post dedica alla visita in Italia del presidente cinese un pezzo intitolato Un’Italia ‘provocatoria’ (defiant) diventa il primo Paese del G7 a firmare l’iniziativa per la Via della Seta. L’articolo si apre con la descrizione della “calorosa accoglienza” ricevuta da Xi, anche per “gli standard decorosi delle visite di Stato”, un’accoglienza iniziata nel momento in cui il presidente cinese è entrato nello spazio aereo italiano e “due caccia del Paese ospite hanno scortato il suo aereo”. Secondo il quotidiano americano, “il simbolo geopoliticamente più importante, e controverso, di questa accoglienza è la firma” del memorandum, con l’Italia che diventa il primo Paese del G7 a farlo. “L’Italia, la cui economia è in affanno da decenni, sostiene i potenziali benefici economici sono troppo grandi per rinunciarvi. Ma con la firma dell’accordo, il governo populista sta rompendo le righe con i Paesi più potenti dell’Occidente, sfidando gli auspici dell’amministrazione Trump ed evidenziando il dibattito inquieto all’interno dell’Europa su come trattare le ambizioni di una Cina che si espande globalmente”.

Il monito di Washington era stato chiaro. E gli Usa pensavano di essere stati molto chiari durante l’ultimo viaggio di Giancarlo Giorgetti negli States e con i contatti dell’ambasciatore Lewis Eisenberg con i vari rappresentanti del governo (il sottosegretario ma anche con Giovanni Tria). Avevano chiesto garanzie al governo in generale e al Carroccio in particolare. Ma non è bastato a far desistere Palazzo Chigi da un memorandum che è stato una vittoria politica formidabile da parte della Cina di Xi Jinping.



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